"Può sembrare la più tradizionale delle pavimentazioni, eppure il parquet vive oggi un'interessante fase di sviluppo, su più fronti: quello produttivo, con linee e collezioni sempre più sostenibili; quello progettuale, con l'esordio di formati innovativi, che lo avvicinano alla naturalità della materia prima o che immettono nel legno segni contemporanei; infine quello commerciale, con un ampio spettro di prodotti per tutti i gusti e le tasche.
Un capofila nell'ambito della ricerca di settore è Listone Giordano, brand che nel 1983 brevettò un nuovo tipo di parquet ideato dall'ingegner Guglielmo Giordano: nei listoni lo strato superficiale in massello era abbinato a un supporto multistrato in betulla, che garantiva stabilità e indeformabilità. Il brevetto Listone Giordano ha rivoluzionato il mondo del parquet e ancora oggi nell'azienda del gruppo Margaritelli, a Torgiano (Perugia), si sperimentano nuove vie. A partire dal coinvolgimento del mondo del design: Listone Giordano per primo ha dedicato una delle sue collezioni, la Natural Genius, a prodotti firmati da designer, tra cui i parquet Medoc e Quadrone ideati da Michele De Lucchi assieme a Philippe Nigro. In particolare le tavole di Medoc si basano su di un'inedita sagoma trapezoidale che richiama la forma rastremata del tronco dell'albero e presentano una finitura superficiale a piano sega, che dona particolari riflessi alla materia e una sensazione di arcaicità.
Tra le aziende che hanno maggiormente rinnovato il proprio catalogo, avvicinando le proposte alla sensibilità e alla flessibilità del progetto contemporaneo, c'è Fiemme 3000, con sede a Predazzo, nel cuore della Val di Fiemme, che del legame con il territorio e della tradizione locale ha fatto la sua bandiera. Tra i suoi pavimenti in legno, tutti biocompatibili, c'è la serie di parquet Mani di Fiemme: le doghe, in acero europeo, sono in sei colorazioni, dal rosso all'azzurro, e ciascuna porta, incisi a mano libera, piccoli disegni o iscrizioni, come quelli che a volte si trovano sui tronchi degli alberi; le sei tipologie di Mani di Fiemme hanno nomi poetici, ispirati al dialetto fiemmese: Cor, Lat, Net, Fen, Ram e Poz (cuore, latte, pulito, fieno, ramo, pozzo).
C'è poi il vastissimo raggio di applicazioni e varietà offerto dal legno precomposto, ovvero i fogli multilaminari e i tranciati ricavati da legni a basso costo e ad alta ricrescita, che imitano le essenze più pregiate, evitando le problematiche economiche e ambientali che i legni rari comportano: Alpi, azienda di Modigliana (Forlì-Cesena) all'avanguardia in questo tipo di produzione, propone Alpifloor, una linea specifica per i parquet, a disposizione di architetti e designer, con una vasta scelta di finiture personalizzabili, in grado di imitare ebano e teak, zebrano e palissandro, nei colori e nelle venature più ricercate.
Di ispirazione artistica è la strada intrapresa da Xilo1934, brand di Piemonte Parquets, che ha inaugurato la linea di parquet decorati 1934Design, in cui sulla superficie delle doghe in rovere sono incisi disegni d'autore: nove le varietà in catalogo, dalle figure poetiche di Passi letterari di Piero e Barnaba Fornasetti alle sagome astratte di Geometrico di Luca Scacchetti, dalle foglie intrecciate di Sissi di Manuela Corbetta alle lettere sovrapposte di Writing di Terri Pecora.
Innovativa e sostenibile è la proposta del marchio olandese Bolefloor, che propone doghe in massello o multistrato dal profilo curvilineo: grazie a un sofisticato processo di produzione industriale le doghe mantengono la sagoma naturale del tronco, con un risparmio di legno di oltre il 20% rispetto alla produzione di doghe diritte. I pavimenti Bolefloor sono proposti in cinque essenze e in tre tipologie qualitative, dalla più rustica a quella più uniforme e levigata."
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